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Hinrich Schepp, sinologo libero docente alla Freie Universität di Berlino, dopo decenni di semicecità, giunto alla soglia dei sessant'anni si sottopone a un intervento agli occhi e inizia a guardare il mondo da una prospettiva completamente diversa, con il desiderio di recuperare quanto pensa di avere perduto fino a quel momento. Comincia così a frequentare, insieme ai suoi dottorandi, una bettola della zona universitaria e qui, un giorno, incrocia lo sguardo di una cameriera slava che porta tatuato sul collo uno dei 64 simboli dell'I Ching, l'antico libro della saggezza cinese di cui è studiosa sua moglie Doro. Da sempre editor dei testi del marito, Doro s'imbatte nel frattempo in un vecchio manoscritto di Schepp, tentativo rigettato di un romanzo giovanile, che aprirà prospettive inattese sul presente della coppia e soprattutto sulla vita di Hinrich, impegnato a fare i conti con un plico di appunti lasciati sulla scrivania dalla moglie e con un freddo, scuro lago in cui, secondo Doro, chi è appena morto deve andare per morire una seconda volta. Matthias Politycki spalanca ai lettori l'abisso dell'infedeltà coniugale e mostra come l'idea della morte possa mettere in dubbio anche le più solide certezze amorose.